Chirurgia delle ernie tra le eccellenze di Clinica Parioli
Clinica Parioli dipone di un reparto di chirurgia delle ernie tra i più efficienti e all’avanguardia del Paese, che opera attraverso i migliori chirurghi riconosciuti per la loro esperienza e professionalità.
Clinica Parioli svolge interventi di chirurgia delle ernie per:
- ernia inguinale in anestesia locale o loco-regionale, anche per via laparoscopica;
- ernia crurale, ombelicale, epigastrica;
- trattamento del laparocele con tecnica tradizionale open e laparoscopica;
Il reparto Hernia Center di Clinica Parioli
Il reparto Hernia Center è un’eccelenza di Clinica Parioli; progettato per offrire interventi di chirurgia delle ernie altamente specialistici, con tecniche all’avanguardia, dal ridotto grado d’invasività.
Una struttura pensata per accogliere il paziente in totale sicurezza e confort ed accompagnarlo nel suo percorso di cura, offrendo, fin da subito, assistenza e presenza costante attraverso figure altamente specializzate, dal pre al post-operatorio.
La direzione, l’approccio medico e la tecnica
Il reparto di chirurgia delle ernie di Clinica Parioli è diretto dal Prof. Roberto Federici che unitamente al Prof. Aldo Aureggi (del quale è stato 1° aiuto per ben 37 anni) ed al Prof. Felice Virno, per primo ha utilizzato in Italia la tecnica “Tension-free” per la terapia chirurgica dell’Ernia (sin dal 1981), con utilizzo della protesi di polipropilene, la cosidetta “retina”.
L’approccio chirurgico e le tecniche utilizzate presso l’Hernia Center di Clinica Parioli sono tra le più innivative, così da garantire la totale sicurezza per il paziente ed una rapida ripresa post-operatoria. Gli interventi di chirurgia delle ernie vengono generalmente eseguiti in pura Anestesia Locale o in Anestesia Locale e sedazione in regime di day-hospital, così da permettere la dimissione del paziente ed il ed il suo immediato reintegro in circa 2 ore.
Il paziente che si rivolge al centro verrà visitato personalmente dal Prof. Federici che garantirà eventuali accertamenti clinico-strumentali, la prenotazione e l’esecuzione dell’intervento e la successiva dimissione.
Medico Responsabile
La fase post-operatoria
L’equipe medica del reparto di hernia Center, sotto stretto controllo del Prof. Federici assicura una presenza costante durante tutta la fase di dimissione e post-operatoria, prescrivendo una terapia mirata, garantendo consulti all’occorrenza e prevedendo controlli periodici per monitorare il percorso di guarigione di ogni singolo paziente.
Approfondimenti e domande frequenti
Per definizione un’ Ernia è la “fuoriuscita” di un viscere attraverso un’apertura anatomicamente presente o accidentale”. Un’ Ernia, quindi, si può produrre ovunque vi sia una debolezza di parete (fattore predisponente) che, sotto l’effetto di una pressione, cede, dando luogo alla protrusione di un viscere o di parte di esso.Possiamo quindi avere ernie della parete addominale (Epigastriche, ombelicali, ipogastriche o Laparoceli -se recidive) o ernie delle regioni inguinali. Spesso la presenza di un’ernia è asintomatica, altre volte ci si accorge di essa per la comparsa di una piccola tumefazione che in breve tende ad accrescersi, potendo, alla fine, risultare sintomatica con dolori che sono espressione della compressione che la tumefazione esercita nei confronti delle strutture e degli organi a lei vicini. E’ la clinica e l’effettuazione di alcune manovre che guida il chirurgo al raggiungimento della diagnosi di ernia; a volte è opportuna l’esecuzione di un’ecografia sotto sforzo (ernie particolarmente piccole, pazienti obesi) che confermerà l’eventuale sospetto diagnostico. Al giorno di oggi, la tecnica riparativa di un’ernia rappresenta una vera e costruttiva innovazione dell’arte chirurgica, innovazione che ha consentito di risolvere un importante e duplice problema: per il paziente che malvolentieri si sottoponeva ad un intervento che lo costringeva all’inabilità per diversi giorni e con l’incognita (ben frequente) di una recidiva. Per il chirurgo, finalmente soddisfatto nel poter eseguire un intervento radicale con basi fisiopatologiche e con risultati ottimali. L’intervento si esegue praticamente sempre in regime di DH, in sedazione ed il supporto della anestesia locale. E’ pressocchè esente da dolori postoperatori e consentirà la immediata ripresa delle normali attività della vita di relazione e professionale.
I principali fattori che causano l’ernia sono l’obesità, gli sforzi, la tosse, gli starnuti, la stitichezza, i problemi di prostata, le gravidanze, precedenti interventi ecc. Le ernie più frequenti si manifestano nella regione inguinale (con una frequenza maggiore nell’uomo), nella regione crurale (con una frequenza maggiore nella donna) e, infine, nella regione epigastrica, cioè sopra l’ombelico. Le ernie possono essere anche post-operatorie (laparoceli), possono cioè comparire su cicatrici di precedenti interventi chirurgici sull’addome. Frequentemente il paziente non accusa alcun sintomo; talvolta se ne accorge perché nota una tumefazione nella regione inguinale o sull’addome. Altre volte, invece, ha dolori che si accentuano quando si trova piedi, mentre diminuiscono, fino a scomparire, in posizione supina quando si mette a letto. Inoltre, non è raro che l’ernia venga confusa con una pubalgia (soprattutto nei giovani che praticano il calcio). In caso di strozzamento (la complicanza più temibile), il paziente accusa dolori forti nella zona dell’ernia e spesso diffusi anche sull’addome, con vomito e, a volte, anche febbre. In quale caso, è possibile che l’ernia possa strozzarsi anche in seguito a un semplice starnuto o un movimento fatto bruscamente, non necessariamente in seguito ad uno sforzo.
Quasi sempre è sufficiente solo una visita del chirurgo, altre volte è più opportuno effettuare un’ecografia (soprattutto in caso di ernie piccole e pazienti obesi); l’importante è sottoporsi all’ecografia sotto sforzo. Per curare tale patologia è necessario un trattamento chirurgico, che consiste nel riposizionare il contenuto del sacco erniario all’interno dell’addome (o resecarlo) e richiudere il difetto della parete addominale con dei punti robusti. Per quanto riguarda l’ernia inguinale (la più frequente), in passato era necessario eseguire l’intervento chirurgico in anestesia generale o spinale e occorreva stare a letto in ospedale per circa 7 giorni. Inoltre, il decorso post-operatorio era doloroso e le recidive erano numerose (circa il 14%). L’introduzione delle reti protesiche ha permesso di chiudere agevolmente e senza tensione il difetto di parete, riducendo drasticamente il dolore post-operatorio e soprattutto le recidive. Questo ha anche reso possibile, nel caso delle ernie inguino-crurali e ombelicali (non di grosse dimensioni) di effettuare l’intervento ambulatoriamente in anestesia locale con sedazione. In ernie particolarmente grandi, o nei laparoceli, è consigliato eseguire l’intervento in anestesia generale e/o spinale con una notte di ricovero. In caso di ernie plurirecidive si esegue l’intervento in laparoscopia (in anestesia generale), effettuando 3 piccoli buchi per inserire i trocars attraverso i quali si introduce l’ottica e gli strumenti per poter lavorare all’interno dell’addome. In questo caso è possibile che il paziente sia in grado di uscire anche la sera stessa dell’intervento, ma, per ragioni di sicurezza, è comunque preferibile che rimanga ricoverato la notte e dimesso la mattina successiva. Quali sono le potenziali complicanze di un intervento chirurgico? In mani esperte le complicanze sono poco frequenti e le recidive inferiori al 1%. Nell’immediato post-operatorio una complicanza che si potrebbe presentare è l’ematoma (una raccolta di sangue) quasi mai di entità tale da dover reintervenire. Il normale dolore post-operatorio si controlla agevolmente con l’utilizzo di antinfiammatori per alcuni giorni. Una complicanza non rarissima è il dolore cronico post-operatorio, che induce il paziente a nuove richieste assistenziali, all’uso continuo di antidolorifici e, nei casi più gravi, a un nuovo intervento chirurgico.